Giovanni Antonio Paracca detto il Valsoldo (Valsolda 1545/50-Roma 1599)

Giovanni Antonio Paracca, detto il Valsoldo, nasce a S. Mamete Valsolda, sul lago Ceresio, tra il 1545 e il 1550 da Alessandro e muore all’ospedale romano di S. Maria della Consolazione, nelle vicinanze del Campidoglio, il 29 ottobre del 1599.
Parte per Roma giovinetto e, al contrario di quanto da molti riportato, non si reca a Genova per il suo apprendistato e per eseguire alcune opere, dal momento che viene confuso con lo scultore Gian Giacomo Paracca, forse suo lontano parente. L’artista fa la sua prima formazione molto probabilmente nell’Urbe, a contatto con numerosi scultori provenienti dal lago Ceresio: verosimilmente presso quel Guglielmo della Porta, nativo di Porlezza, a due passi da Valsolda, amico di Michelangelo e noto restauratore di statue. La prima attività del Valsoldo, infatti, è proprio quella di restauratore di statue per il Papa Gregorio XIII (1572-1585).
In seguito lavora in diverse chiese romane tra cui in San Giovanni in Laterano, dove scolpisce le due statue della Fede e della Prudenza, che sormontano il monumento funebre di Ranuccio Farnese (1581-99).
Sono da annoverare fra le sue prime opere le tombe con busto del cardinale Arcangelo Bianchi nella basilica di S. Sabina (morto nel 1580), del cardinale Stanislao Osio in S. Maria in Trastevere (1585 circa) e del cardinale Guglielmo Sirleto nella cappella di S. Chiara in S. Lorenzo in Panisperna (1585-86 circa).
Alcuni pagamenti al Paracca, ultimamente trovati presso l’archivio della famiglia degli Altemps, confermano la mano del nostro scultore nel sepolcro (o di parte di esso) di Roberto Altemps nell’omonima cappella in S. Maria in Trastevere (1588-89).
La sua opera più importante è, però, in Santa Maria Maggiore dove, nella Cappella sistina, progettata dal ticinese Domenico Fontana, esegue la statua di san Pietro Martire (1587-88), e soprattutto la statua del Papa Sisto V (1587-89) per il suo monumento sepolcrale oltre al rilievo in marmo con le Opere di carità di Sisto V. Il suo realismo con la precisione tipicamente lombarda gli varranno le lodi dei committenti che da quel momento in poi gli ordineranno numerosi lavori. Il Cardinal Giovanni Gerolamo Albani gli commissionerà, infatti, il suo monumento funebre (post 1591) in S. Maria del Popolo, mentre in S. Maria in Vallicella, il Valsoldo eseguirà le statue di san Pietro e san Paolo nella Cappella della Presentazione di Maria al tempio (1591-92).
A lui vanno assegnate anche le due statue della Venere e della Minerva eseguite tra il 1595 e il 1597 per due fontane in palazzo Colonna presso la chiesa dei SS. Apostoli per cui ricevette dei pagamenti insieme a Gabriele Buzio.
Non tralasciò mai, comunque, la sua primitiva arte del restauro, perché tra il 1594 e il 1597 restaurò uno dei Dioscuri in Campidoglio, e cioè quello collocato a sinistra verso la chiesa di S. Maria in Aracoeli. Negli ultimi anni delle sua vita si dedicò anche all’arte della scultura a stucco realizzando in S. Susanna alle Terme di Diocleziano le statue raffiguranti san Pietro e San Paolo (1596 ca.) ai lati dell’altare maggiore; le figure della Fede e della Religione sugli spioventi del timpano del medesimo altare e i quattro Profeti maggiori (1596-98) eretti sui pilastri della navata (Isaia e Geremia, nella parete destra; Ezechiele e Daniele, nella parete sinistra).

Giorgio Mollisi

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Bibliografia Essenziale

G. Mollisi, Di alcuni artisti listini del Lago di Lugano. Precisazioni e scoperte, in “Arte & Storia”, 35, sett-ott 2007, pp. 66-73.
P. Di Giammaria, L’attività di Giovanni Antonio Paracca, detto il Valsoldo, nella chiesa di S. Susanna alle Terme ed alcuni documenti inediti sul Valsoldo e sul Valsoldino in W. Cupperi, G. Extermann, G. Ioele (a cura di), Scultura a Roma nella seconda metà del Cinquecento protagonisti e problemi, Collana del Dipartimento di Studi Storico-artistici, Archeologici e sulla Conservazione, Università Roma Tre, Roma 2012, pp. 225-261, in particolare pp. 225-226, nota 1 a p. 234 con dettagliata bibliografia sul Valsoldo.
Ead., G.A. P. il Valsoldo: nuove notizie sulla biografia e una proposta attributiva, in APPACuVI (Associazione Protezione Patrimonio Artistico e Culturale Valle Intelvi), Artisti dei laghi (www.appacuvi.org/joomla/it/artisti-dei-laghi), II (2013), pp. 292-317.