Ricordando il pittore Antonio Cargnel

Ricordando il pittore Antonio Cargnel - articolo

La Valsolda vuole rendere omaggio alla memoria di Antonio Cargnel, scomparso nel 2021, con una mostra dei suoi quadri al Museo Casa Pagani di Castello.

Di madre valsoldese e di padre veneto, Antonio nasce in Valsolda nel 1946. Da bambino si trasferisce con la famiglia a Milano, dove frequenta le scuole fino a laurearsi in architettura nel 1971.

Inizia subito la sua attività presso lo studio dell’architetto Antonio Fontana, nativo di Castello Valsolda, con cui progetta, tra l’altro, una casa anche a Oria.

È figlio d’arte perché il nonno Vittore Antonio Cargnel è un famoso pittore veneto, buon ritrattista, ma legato alla tradizione veneta della pittura di paesaggio del tardo Ottocento, che lo accompagnerà per tutto il suo percorso artistico, che tende a traghettare la pittura ottocentesca verso i nuovi esiti del secolo successivo.

Anche il padre Lucio segue le orme del nonno, dedicandosi alla pittura di paesaggio, quella contadina del suo Veneto ma, una volta trasferitosi a Milano, preferirà ritrarre soprattutto gli scorci della città, con le sue architetture, che sviluppa in modo scenografico.

Antonio manifesta subito il suo amore per il disegno che, da tecnico, come richiede la sua professione, diventa libero e creativo quando sceglie di dedicarsi completamente alla pittura.

Anche i suoi soggetti principali sono i paesaggi, come peraltro quelli del nonno e del padre, e scene di vita vissuta.

Ritrae soprattutto quei luoghi che ama particolarmente: come la Valsolda con i suoi monti e il suo lago, ma anche il lago di Como, che frequenta abitualmente, o il mare; senza dimenticare due città a lui molto care come Venezia e Milano.

Ecco allora i tramonti valsoldesi, come quelli su Oria, le barche, le vele di Portofino, le rive del Ceresio e i porticcioli del lago di Como.

Milano, la sua città adottiva, è una delle fonti ispiratrici principali. Sono monumenti come il Duomo e la Galleria, o gli scorci caratteristici della città, come ad esempio San Babila e i Navigli, i soggetti privilegiati dalla sua pittura, accanto a scene di vita quotidiana della Milano del suo tempo, quella, ad esempio, della gente che attende il tram sotto la pioggia.

La sua pittura ha come faro di riferimento la grande tradizione impressionista en plein air, ma con precisi riferimenti al mondo della pittura espressionista, senza però mai abbandonare il tratto disegnativo, sempre connotativo dei suoi soggetti. Tocchi di pennello pastosi, fino alla ricerca di una sorta di tridimensionalità dei suoi personaggi, quasi sempre in movimento e immersi in pennellate di luce.

I colori tenui, scuri e malinconici delle sue prime esperienze, come aveva appreso dai suoi maestri, col passare del tempo diventano luminosi, vivaci, dai forti contrasti e, a tratti, anche violenti.

Emblematici, dopo gli anni Novanta, sono infatti alcuni quadri dedicati ai luoghi caratteristici della Valsolda, agli scorci di Milano o la serie delle barche a vela sul lago e sul mare di Portofino. Ecco allora Riflessi davanti alla Villa Fogazzaro, Tram sulla circonvallazione, Regata nel mare di Portofino.

Nella nota località ligure Antonio esporrà più volte le sue opere, che faranno il giro del mondo a partire dalla Germania, fino a giungere in Florida negli anni Novanta.

Grande amico ed estimatore del Museo Casa Pagani di Castello, che ha ospitato due volte le sue personali, oggi il museo valsoldese rende omaggio al suo illustre concittadino con la mostra “La Valsolda ricorda l’artista Antonio V. Cargnel (Valsolda 1946-Milano 2021)”, esponendo venti opere dedicate alla sua terra nativa, al lago Ceresio, al lago di Como e alla sua città di Milano.

Una carrellata della sua produzione che testimonia anche il percorso artistico della sua arte.

Riflessi sul lago ad Oria
Riflessi sul lago ad Oria
In vela sul lago di Como
In vela sul lago di Como
Tram sulla circonvallazione
Tram sulla circonvallazione

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